L'Auditorium di Sant'Agostino in Civitanova Marche Alta.

Negli anni novanta il professor Stefano Papetti rimase colpito da una serie di stazioni della Via Crucis che giacevano abbandonate e polverose in un deposito comunale, con uno straccio cercò di rimuovere la polvere che si era depositata sulle antiche tele e subito apparvero scene dipinte con vivacità e maestria, caratterizzate da una cromia particolarmente piacevole che denunciava l’origine settecentesca dei dipinti.

Colpito dalla qualità delle opere, assai più alta rispetto al carattere seriale delle stazioni della Via Crucis che solitamente si conservano nelle chiese del territorio, fece una rapida indagine per comprendere da quale tempio civitanovese esse provenissero e venne a sapere che si trovavano originariamente nella chiesa di Sant’Agostino, dalla quale erano state rimosse in occasione del restauro dell’edificio, destinato successivamente ad ospitare mostre ed altre iniziative culturali.

Grazie ad un contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Macerata, fu possibile restaurare le tele che nel 2000, dopo il restauro della chiesa, sono ritornate nella loro sede originaria.

Così le tele settecentesche, che possono essere riferite all’attività del pittore anconetano Nicola Bertuzzi, rientravano in Sant'Agostino, non per recuperare la loro funzione liturgica, ma per testimoniare la loro magnifica fattura. oggi la chiesa di Sant'Agostino ha una nuova vita come Auditorium di Sant'Agostino, spazio prestigioso dedicato a concerti e a mostre d'arte di primo livello.

La chiesa, da prima intitolata a Sant'Antonio, di impianto gotico, nel corso del diciottesimo secolo, fu oggetto di un radicale intervento di rinnovamento per adeguarne gli interni ai dettami dello stile rococò, come del resto accadeva per la vicina chiesa di San Francesco.

L’edificio venne notevolmente rialzato, una cupola venne realizzata al centro del transetto, nuove cappelle dotate di altari vennero aperte lungo la navata.

Una volta completati gli interventi architettonici, secondo la moda del tempo, si ricorse ad un’esuberante decorazione in stucco che, valorizzando la monumentalità dell’ambiente, ne rendesse più leggiadro l’aspetto con un repertorio ornamentale di matrice tardo-barocca: rilievi con temi agostiniani collocati all’interno della cupola, quattro statue monumentali, decori in gesso per i capitelli e legno dorato per la cantoria.

Nel vivace panorama delle decorazioni in stucco eseguite nel Settecento in varie chiese del maceratese, si segnala la presenza dello scultore anconetano Gioacchino Varlè, attivo nella chiesa di Santa Chiara a Montelupone, ed al suo stile aggraziato, legato ai modelli di Camillo Rusconi, bene si addice il tono elegante degli stucchi civitanovesi, nei quali le spezzature rococò sono temperate da un rigore che già prelude al neoclassicismo.

L'Auditorium di Sant'Agostino, di rimpetto alla Pinacoteca Comunale "Marco Moretti", da anni è lo spazio eccellente per eventi eccellenti.

Sono state organizzate in questo spazio, che è di per se bello da vedere e architettonicamente molto interessante, mostre d'arte di risonanza nazionale: Andy Warhol, Picasso, Chagall, Mirò, De Chirico, concerti d'organo utilizzando il Callido perfettamente restaurato e funzionante, convegni, performance di danza classica e moderna, happening culturali.

L'intento dell'Amministrazione Comunale di Civitanova di strutturare un sistema di relazioni tra i diversi eventi culturali ed artistici e i Beni Monumentali della Città Alta, recuperati e dedicati a spazi di cultura per la cultura, si è perfettamente attuato tanto da rimodellare le proposte e il calendario degli eventi.

La Pinacoteca Moretti, l'Auditorium Sant'Agostino e lo Spazio Multimediale San Francesco, con il teatro storico Annibal Caro, sono oggi punti di riferimento, snodi strategici per le dinamiche culturali del nostro territorio, complementari e trainanti non solo per un comparto così specialistico, ma per tutto lo sviluppo turistico della Città.