pinacoteca civica Marco moretti



PINACOTECA CIVICA "M. Moretti"

C.so Annibal Caro n°24
62013, Civitanova Marche Alta

 



Omaggio a Leandra Angelucci Cominazzini



La Vita-Sintesi,1930
olio su tavola
Collezione privata


 

 



(...) Tra i diversi artisti che compresero profondamente il messaggio futurista si inserisce perfettamente Leandra Angelucci Cominazzini, capace di coniugare le molte istanze che tra il 1909 e il 1920 riempirono di novità i vuoti presenti nell?arte e nella vita moderna. Questa figura complessa e articolata, poliedrica artista definita riduttivamente pittrice, interpreta nelle sue opere il geniale vento del Futurismo attraverso la sua essenza femminile intrecciando colori, materie e idee innovative diventando un?artista completa, aperta e disponibile alle sollecitazioni del nuovo. Nata nel 1890 a Foligno (Pg) e morta nel 1981 sempre a Foligno, Leandra si interessa alla pittura fin da giovane, secondo la sua stessa testimonianza: «Mi recavo spesso, con i miei genitori, a Perugia nella casa paterna di mio padre e per me era una festa poter rovistare fra i pennelli di mia zia Maria che dipingeva sempre mentre la zia Italia Rosa disegnava finemente a carboncino».
(...) Leandra utilizza materiali diversi per creare opere che sono stati d?animo polimaterici, dipinge o incide su supporti come il metallo e la pelle, fin da giovane sperimenta la pirografia e l?encausto, dipinge ceramica agganciandosi alla tradizione umbra di luoghi storici come Deruta, lavora la stoffa trattandola con la tecnica antichissima degli arazzetti, ne fa arazzi e cuscini di materiale pregiato riecheggiando l?usanza della tessitura degli stracci arrotolati ma trasformandola in una nuova arte da lei brevettata in Arazzi Hispellum. L?arte di Leandra stringe il contatto con materie naturali come il legno, il cartone pressato, la tela di sacco, il lino e le stoffe in genere, tutti supporti su cui dipingerà o che utilizzerà per tessere, fino all?impiego delle terre per la creazione delle ceramiche e dei colori. L?Umbria stessa è il materiale, grazie alla lavorazione raffinata e segreta di alcuni colori estratti da terre locali, mescolati a pigmenti più ordinari. La natura non è solo fornitrice di materia, ma anche tema artistico determinante. Nell?aeropittura di Leandra l?infinito parte dal cielo per arrivare al cosmo, nelle sue tele ?umbre- la natura è il paesaggio stesso di Foligno, di Sassovivo, delle Fonti del Clitunno; è la tradizione del Grifo, il lavoro nei campi, la campagna còlta da diverse prospettive, come nella Battaglia del Grano (1940) o in Turbine-vita ed elementi (1937).
(...) Continuava ad inventare, stimolata da fantasia e realtà anche a settant?anni, e poi a ottanta e poi a novanta: «Quante idee, quante cose, vorrei ancora realizzare che intravedo nella mia memoria! Ma come? Per quanto tempo ancora?».
(...) L?espressione artistica dei suoi desideri, bisogni, sogni, stati d?animo non poteva che essere polimaterica, aggregativa, in piccoli infiniti nei grandi spazi siderali, cosmici, atomici, un nuovo concepito perché non ancora esistente, una psicografia illuminata da una luce stellare, un Espressionismo tutelato dall?Impressionismo, l?immaginazione traghettata nella vita reale: «Le mie opere astrali cosmiche spaziali orbitanti stratosferiche curvilinee geometriche seleniche sono qui tutte intorno a me ed io le guardo, le muovo, le riassetto, con amore e malinconica premura».

Massimo Angelucci Cominazzini
(Brani estrapolati dallo scritto di presentazione alla mostra civitanovese)